Chi l’ha detto che l’Elettronica non è roba per ragazze?

ragazza che lavora come ingegnere elettronico

Demistifichiamo una falsa credenza: chi l’ha detto che l’elettronica non è roba per ragazze? Purtroppo, lo sentiamo ripetere spesso, negli ambienti più vari, da parte però di persone che evidentemente hanno poca conoscenza dell’argomento. E questo ha effetti imprevedibili sulla soddisfazione professionale e sulla vita futura di tante studentesse (ne abbiamo parlato anche in questo articolo).

 

La SIE – Società Italiana di Elettronica ha svolto un’indagine al riguardo, intervistando circa 250 studentesse o laureate in Corsi di Laurea Triennali (60% del campione) o Laurea Magistrale (40%) in Elettronica di 18 Atenei italiani. Due su tre provengono da un Liceo Scientifico, ma non manca chi proviene da studi classici o tecnici, per il 70% con rendimento scolastico fra ottimo ed eccellente. 

La stragrande maggioranza aveva a scuola un forte interesse per materie come la matematica e la fisica, ma con un forte orientamento verso l’applicazione pratica di queste discipline: da qui la scelta di studiare elettronica all’università.

Microchip impiantabili e desiderio di approfondire la fisica che c’è dietro ogni sistema elettronico la fanno da padroni fra gli obiettivi culturali delle neo-immatricolate. Moltissime studentesse più avanti negli studi hanno seguito un percorso triennale in altra specializzazione ingegneristica, per poi decidere di iscriversi ad una magistrale in elettronica dopo aver avuto l’opportunità di seguire con interesse corsi di questa disciplina.

Il 93% di loro si dichiara soddisfatta della scelta. Eppure, oltre un terzo di loro afferma di aver subito pressioni affinché desistesse, da parte di familiari e conoscenti. Gli argomenti più comuni per provare a dissuaderle? Difficolta degli studi, contesti lavorativi maschilisti, competenze professionali poco interessanti e, addirittura, a quasi il 40% sono stati dichiarati dubbi circa le capacità personali.

Tutte affermazioni senza alcun fondamento. Non è assolutamente raro che le ragazze siano più studiose dei colleghi maschi, e che si laureino con voti più elevati. Per quanto riguarda il lavoro,  l’elettronica è ovunque e per questo consente di misurarsi con infiniti contesti, dal design dei microchip innovativi ai laboratori di test ed analisi, dalla ricerca scientifica su nuovi materiali e fenomeni fisici al mondo delle energie rinnovabili, dall’insegnamento al management in tutti quegli ambiti nei quali le nuove tecnologie sono essenziali: un percorso di studi affrontato con dedizione consente di scegliere in quale contesto collocarsi, perché c’è posto per tutte e tutti. Anzi, ce n’è assoluto bisogno.

Per approfondire l’argomento vi consigliamo la lettura del nostro articolo “Ingegnere donna: è ora di invertire il trend negativo

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