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Stipendio ingegnere elettronico: ecco quanto si guadagna

Lo stipendio ingegnere elettronico è tra i più alti in Italia

Ti stai chiedendo quanto guadagna un ingegnere elettronico? Sei nel posto giusto. Questo articolo si propone di rispondere a questa domanda e di fornirti tutte le informazioni necessarie sulla professione dell'ingegnere elettronico, concentrandosi in particolare sullo stipendio medio di questa figura professionale. Informazioni utili e che potrebbero aiutarti a decidere se intraprendere un percorso di laurea in ingegneria elettronica.

Non è solo una questione di numeri, ma di un futuro pieno di prospettive, ricco di possibilità di carriera e di buon guadagno economico. Perché è inutile girarci intorno: un buon lavoro è un lavoro ben retribuito!

E allora, scopriamo insieme lo stipendio dell'ingegnere elettronico.

 

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STMicroelectronics: chip per migliorare il futuro.

chip prodotto degli ingegneri elettronici di stmicroelectronics

Gli ingegneri elettronici le figure chiave dell’azienda.

 

Lucio Colombo, Direttore Generale di STMicroelectronics Italia, ci ha aperto le porte di una delle più grandi aziende al mondo. Presente in cinque continenti, produttrice di componenti elettronici per settori quali lo spazio, la sensoristica avanzata, l’automotive e l’intelligenza artificiale. STMicroelectronics è stata costituita nel 1987 dalla fusione tra due società specializzate in semiconduttori: l'italiana SGS Microelettronica e la francese Thomson Semiconducteurs.

Quotata in borsa dal 1994, è fra le maggiori società di semiconduttori al mondo. Progetta e produce soluzioni innovative all’interno di un ampio spettro di applicazioni elettroniche, avvalendosi di una vasta gamma di tecnologie, dell’esperienza nella progettazione e della combinazione di proprietà intellettuale, partnership strategiche e forte capacità manifatturiera. I prodotti ST sono presenti in tutti i campi in cui la microelettronica può intervenire: in particolare, per l’avanzamento tecnologico e multimediale in casa o in auto, per migliorare l'efficienza energetica lungo la catena dell’energia, per salvaguardare la sicurezza e la protezione dei dati e, non ultimo, per contribuire ad allungare e migliorare la vita delle persone, fornendo componenti essenziali per le applicazioni emergenti nel campo della salute e del benessere.

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Ingegnere donna: è ora di invertire il trend negativo

ingegnere donna che lavora

L’ambito STEM è considerato trainante per lo sviluppo tecnologico e l’innovazione della nostra società, ma ci sono settori, al suo interno, che oggi rappresentano il cuore pulsante di questo motore. La digitalizzazione, ad esempio, sta cambiando tutto il nostro modo di vivere, abitare, utilizzare le risorse e rappresenta uno dei pilastri per promuovere uno sviluppo più sostenibile. Se c’è un modo per fare parte di questa affascinante evoluzione tecnologica e renderla fruibile, etica e a misura di persone e pianeta, è proprio quello di poter conoscere e implementare i meccanismi che ne stanno alla base. Servono quindi competenze, punti di vista, persone e contributi numerosi per questa missione. E, ad oggi, sono prevalentemente gli uomini ad occuparsene e non perché siano più predisposti per natura.

Sono ancora troppo poche, infatti, le donne ingegnere come anche le laureate STEM. Eppure, i motivi che dovrebbero spingere una ragazza a studiare ingegneria elettronica sono davvero tanti. 

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Come l’elettronica abilita i robot umanoidi

Alessandra Sciutti con il robot umanoide iCub

Intervista ad Alessandra Sciutti, neuroingegnera dell’Istituto Italiano di Tecnologia.



 ”La nostra ambizione è quella di comprendere come funziona la cognizione umana, ossia come noi esseri umani siamo così bravi a comprendere il mondo, a interagire con gli altri e idealmente riuscire a trasferire parte di queste competenze sulle macchine. Nel mio gruppo lavoriamo soprattutto con i robot e più in generale sulla tecnologia: in questo momento siamo un gruppo di circa 30 persone, con competenze molto diversificate che vanno dall'informatica e l'ingegneria fino alla filosofia e alla psicologia”.

A parlare è Alessandra Sciutti, neuroingegnera e ricercatrice alla guida dell’Unità Contact dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) a Genova, che si occupa di architetture cognitive per tecnologie collaborative. Le attività che svolge e il suo percorso di studio e ricerca, come ci racconta nell’intervista, condividono molto con il settore dell’elettronica. Ecco, quindi, qualche curiosità raccontata da lei in prima persona per capire meglio quali possono essere le prospettive per chi studia in questo ambito.

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